IndyCar | Spettacolo doppio a Milwaukee, aperta la lotta al titolo

Pato O' Ward e Scott McLaughlin escono rispettivamente vincotori dalle due gare sull'ovale di Milwaukee. Ma a sorridere è soprattutto Will Power che, grazie ai punti guadagnati sul leader di classifica, ha rimandato i giochi per il titolo all'ultimo appuntamento di Nashville del 15 settembre.

Alex Palou (Team Ganassi) e Scott McLaughlin (Team Penske) vincitori delle due gare sull'ovale di Milwaukee (2024) Photo credits: NTT IndyCar Series via X Graphics: Pit Talk

Il secondo -e ultimo- double header della stagione è andato in scena sull’ovale di Milwaukee, in occasione dei 500 giri (divisi in due gare – NDR) dell’Hi-Vee Milwaukee Mile 250s. Dopo la pole position ottenuta da Scott McLaughlin (Team Penske), la gara del sabato è stata vinta da Pato O’Ward (Arrow McLaren) con Will Power (Team Penske) secondo e Conor Daly (Juncos Hollinger Racing) terzo.

La gara di domenica ha visto la vittoria di Scott McLaughlin con Scott Dixon secondo e Colton Herta (Andretti Global) al terzo posto. Alex Palou (Chip Ganassi Racing) dopo il quinto posto di gara 1 non ha raccolto punti in gara 2 a causa di un problema tecnico alla vettura che lo ha tenuto fermo ai box per 27 giri.

Scott Mclaughlin è sembrato visibilmente soddisfatto dopo la vittoria:

“È stata la gara più divertente che abbia mai disputato nella INDYCAR. È stato fantastico. La macchina non era proprio buona all’inizio, l’abbiamo semplicemente messa a punto ed è stato fantastico. L’assetto era molto meglio nel traffico oggi, il che ha aiutato molto. Farò festa stasera, sono entusiasta!”

Come vi avevo anticipato, guai a dare già per chiuso il campionato, perché le gare americane non hanno nulla a che vedere con le europee. Alex Palou arrivava al double header addirittura con la possibilità di chiudere il discorso dopo la gara di sabato e, invece, va verso l’ultimo week end della stagione con soli 33 punti di vantaggio su Will Power. Questa è soltanto l’ennesima dimostrazione del motivo per cui, in America, i format siano totalmente orientati allo spettacolo e al voler tenere gli spettatori incollati a schermi e autodromi per tutto l’arco del campionato. Praticamente tutti coloro che finiscono la gara prendono punti, se ne assegnano altri per i giri in testa e le varie tipologie di gare costringono ogni pilota e ogni squadra a lavorare tantissimo sulla preparazione dei vari eventi. Un circuito cittadino è molto diverso da un ovale o da un circuito permanente, quindi occorre mentalizzarsi e rendersi conto che la costanza di rendimento e l’adattamento sulle varie tipologie di tracciato è la chiave per vincere i campionati e non le singole gare.

Il doppio appuntamento è stato tutto focalizzato sulla lotta per il titolo tra Alex Palou e Will Power. Entrambi i contendenti lasciano Milwaukee con tanti rimpianti e molti dubbi in vista della “last dance” che avrà luogo tra meno di due settimane al Nashville Superspeeday a Lebanon, nel Tennessee. Lo spagnolo ha confermato lo scarso feeling con i circuiti ovali, con un sesto posto in gara 1 con lo zero di gara 2, causato da un problema tecnico. Lo spagnolo, visibilmente dispiaciuto a fine gara, ha dichiarato:

“Non è stata una bella giornata, ma sarebbe potuta andare molto peggio. Poteva andare molto meglio, ovviamente, ma ora concentriamoci su Nashville!”

Di certo Will Power non può essere pienamente soddisfatto del suo week end di gara. Con il ritiro di Ale Palou in gara 2 avrebbe dovuto senz’altro fare di più. Rosicchiare più punti possibile avrebbe aumentato enormemente la pressione su Palou in vista dell’ultima gara, visto e considerato che, lo spagnolo, non ha mai granché brillato su quel tipo di tracciati. Finire in testacoda e concludere gara 2 in decima posizione, dopo aver a lungo comandato il gruppo e potendo tranquillamente vincere o arrivare a podio, non è affatto il risultato al quale avrebbe dovuto puntare. Il problema è che certi regali a uno come Palou non vanno fatti ed è proprio lo stesso pilota australiano a confermare le mie considerazioni nel dopo gara:

“Dio ci ha dato una possibilità, ma temo che l’abbiamo sprecata… semplicemente, non puoi commettere questi errori!”

Se analizziamo la classifica, balza subito agli occhi un dato che non può che far riflettere: Will Power è l’unico dei quattro piloti di testa a non essere mai partito in pole position. La pole sembra un elemento secondario nella IndyCar, ma aiuta tantissimo a stare lontano dai guai e ad avere una messa a punto orientata allo stare in aria libera sugli ovali. Sono tante piccole cose che, se messe insieme, fanno una grande differenza. La verità, che possa piacere o meno, è che Alex Palou merita ampiamente il titolo: è partito tre volte in pole position e ha vinto due volte, piazzandosi 13 volte in top 5. Il tutto su 16 gare fin qui disputate. Un ruolino di marcia impressionante che lo porta con estrema autorevolezza in testa alla classifica.

Dopo le dolenti note, veniamo al “risultato che non ti aspetti” del week end: il doppio quarto posto di Santino Ferrucci (A.J. Foyt Enterprises). Lo sto dicendo già da qualche gara, perché se è vero che una top ten ogni tanto potrebbe essere un caso, il finirci sistematicamente con tanto di pole position nella gara precedente e un risultato simile al week end del double-header rappresentano la conferma che pilota e team stanno facendo un gran lavoro. Quarto posto in classifica generale per Colton Herta che, dopo una brutta gara al sabato, ha concluso gara 2 al terzo posto. La classifica generale, purtroppo, lo taglia fuori dalla lotta per il titolo, ma con soli 63 punti di ritardo alla vigilia dell’ultima gara del campionato, i rimpianti per il pilota californiano non possono che essere tanti. E non lasciamoci andare ai facili giudizi: Colton non ha perso il treno buono con il brutto risultato di sabato, l’ha perso a inizio stagione. Se guardiamo la classifica, il pilota di Andretti ha 3 pole position, una vittoria e nove piazzamenti in top 5. Se estendiamo la valutazione alla top ten, i piazzamenti utili diventano 12 su 16 gare disputate. Per fare un confronto, in alta classifica solo Alex Palou ha più piazzamenti in top 5 (13). Colton paga l’inizio stagione da incubo, tra errori e prestazioni al di sotto delle aspettative, perché da metà stagione in avanti ha avuto un rendimento tranquillamente paragonabile a quello dello spagnolo in testa al campionato.

Come non commentare in maniera positiva la vittoria di gara 1 per Pato O’Ward. L’alfiere del team Arrow McLaren era reduce da un trend tremendamente negativo, tra ritiri e pessimi piazzamenti. Dopo i successi di St. Petersburg e Mid-Ohio, il messicano è riuscito a portarsi a casa la vittoria anche su un circuito ovale, cosa che fa ben sperare per l’anno prossimo. La speranza è che il team papaya riesca a mettersi un po’ a posto e riesca a consegnare al nativo di Monterrey, una monoposto costantemente competitiva.

Il week end del 15 settembre, finalmente, l’ovale di Nashville decreterà il vincitore del titolo 2024. Il favorito è Palou, che comanda la classifica, ma occhio a dare le cose per scontate. Le gare su ovale sono imprevedibili e l’affidabilità del motore Honda ha già fatto vittime illustri. Occhio anche ai giochi di squadra, che possono realmente spostare l’ago della bilancia a favore dell’uno o dell’altro. Se Will Power vuole sperare nel titolo, dovrà disputare un week end praticamente perfetto.