F1 | Williams, perchè Colapinto e non Lawson

La decisione della Red Bull di negare a Williams il prestito di Liam Lawson è il risultato di una serie di considerazioni strategiche e competitive. La Red Bull sta investendo nel proprio talento, mantenendo la coerenza e la competitività necessarie per affrontare le sfide della Formula 1. Mentre Lawson rimane in attesa di ulteriori opportunità, questa scelta potrebbe rivelarsi vantaggiosa per la sua carriera e per il futuro della Red Bull stessa.

F1 - La Williams ha scelto Franco Colapinto per la sua seconda vettura per il finale di stagione 2024 ma ha chiesto anche la disponibilità di Liam Lawson al management Red Bull Image credits: F1Sport/Pit Talk

La decisione della Red Bull di negare alla Williams il prestito di Liam Lawson per sostituire Logan Sargeant nel finale di stagione ha suscitato molte discussioni tra appassionati ed esperti. Alla Williams, alla fine, vi è finito Franco Colapinto, ventunenne argentino dalle belle prospettive e con un passato già abbastanza folto di esperienze non solo nelle vetture formula ma anche nelle sport e, tra l’altro, allevato nell’academy della Williams stessa. Quindi la soluzione apparentemente più logica di tutte. 

Tuttavia questa scelta è sembrata a tratti come un ripiegamento. Williams ha chiesto a Red Bull la disponibiità per il prestito di Liam Lawson, richiesta che è stata negata da Christian Horner. Ma proviamo a capire il perchè per un rifiuto che avrebbe apparentemente potuto fare solo che bene alla carriera di un giovane pilota in attesa di esplosione definitiva.

Il rifiuto al prestito riflette una serie di strategie più ampie che la Red Bull sta adottando per garantire il proprio successo a lungo termine. Uno dei motivi principali per cui la Red Bull ha deciso di mantenere Lawson all’interno della propria squadra è la sua visione per il talento. Lawson, che ha dimostrato di avere un potenziale notevole, sia come guida tecnica (si dice in giro che gli ingegneri del team abbiano molta considerazione delle sue osservazioni) che per lo sviluppo al simulatore della casa madre ed è visto come una risorsa chiave per il futuro del team. Non a caso Marko ha nominato più volte il nome del neozelandese negli ultimi tempi, quando la vicenda Perez e relativa sostituzione è entrata nel vivo.

La Red Bull è nota per il suo impegno nello sviluppo dei giovani piloti, e concedere a Lawson un prestito a una squadra rivale come la Williams potrebbe compromettere il suo percorso di crescita. Percorso che, ricordiamo, è già iniziato in Formula 1 lo scorso anno in seguito all’infortunio alla mano di Daniel Ricciardo ed è durato cinque gare.

In un periodo cruciale della stagione, la coerenza nelle prestazioni è fondamentale. La Red Bull desidera che Lawson continui a lavorare a stretto contatto con gli ingegneri e il team, contribuendo così al miglioramento della vettura e acquisendo esperienza in un ambiente altamente competitivo. Un prestito a una squadra come la Williams, che sta lottando per punti, potrebbe non fornire a Lawson le stesse opportunità di apprendimento e sviluppo.

La decisione di non prestare Lawson è anche influenzata dalla rivalità intrinseca tra i team in Formula 1. La Williams, sebbene storicamente non sia stata una delle squadre di vertice, ha recentemente mostrato segni di miglioramento e potrebbe beneficiare enormemente di un pilota di talento come Lawson. Inoltre, da cliente quale è, Williams è evidentemente in orbita Mercedes ed ovviamente questa cosa va in netto contrasto con gli interessi del gruppo Red Bull.

Permettere a Lawson di correre con la Williams potrebbe inoltre dare loro un vantaggio competitivo che la Red Bull non è disposta a concedere anche nella lotta nel cosiddetto “midfield”, ovvero la parte media della classifica in cui risiedono la Williams stessa e il Team-B di Red Bull, ovvero la ex Toro Rosso, ex AlphaTauri ed oggi Visa Cash App Racing Bulls (per gli amici VCARB).

Ogni punto in classifica è vitale, soprattutto quando si avvicina la fine della stagione. La Red Bull è attualmente in lotta per il titolo e ogni pilota deve essere in grado di dare il massimo. La squadra ha bisogno che i suoi piloti siano completamente concentrati e impegnati, e un prestito a un’altra squadra potrebbe distogliere l’attenzione di Lawson dalle sue responsabilità principali.

Nonostante la decisione della Red Bull di non prestare Lawson, ci sono ancora molte opportunità per il giovane pilota. Rimanere come pilota di riserva gli permetterà di continuare a imparare dai migliori, partecipare a sessioni di test e, in caso di necessità, entrare in pista in caso di infortuni o altre circostanze impreviste. Questo approccio potrebbe rivelarsi più vantaggioso per la sua carriera a lungo termine rispetto a un breve periodo di prestito e certamente l’ostacolo procurato al neozelandese gli fornirà una sorta di credito per il futuro con il management del suo attuale team. Con il futuro di alcuni piloti in discussione, Lawson potrebbe dunque anche essere considerato per ruolo da titolare in Red Bull per un futuro magari anche molto prossimo, forse già dal 2025, a fianco di Max Verstappen.

Red Bull ha dimostrato di essere disposta a promuovere i propri talenti interni, e Lawson potrebbe essere il prossimo della lista se continuerà a dimostrare il suo valore con il suo operato all’interno del gruppo.