F1 | Haas a rischio di sequestro: ex sponsor in tribunale

L'ex sponsor del team Haas, Uralkali, ha richiesto a un tribunale olandese di sequestrare auto e attrezzature dopo che il team non ha restituito i fondi, seguendo una sentenza arbitrale svizzera.

Nico Hulkenberg su Haas #27 Ph. Alberto Malinverno

Secondo Racing News 365, il team di Formula 1 Haas si trova in una situazione delicata dopo che il suo ex sponsor, Uralkali, ha intrapreso azioni legali per il recupero di fondi non restituiti. 

Uralkali, che ha sponsorizzato Haas tra il 2021 e il 2022, ha chiesto a un tribunale nei Paesi Bassi di sequestrare le vetture e i pezzi di ricambio della squadra prima del Gran Premio d’Olanda a Zandvoort. Questo intervento legale nasce dalla mancata restituzione dei 12 milioni di euro già pagati a Haas. Tutto ciò in seguito all’interruzione anticipata dell’accordo di sponsorizzazione, dovuta all’invasione russa dell’Ucraina.

Haas non ha restituito il denaro a causa delle sanzioni internazionali imposte contro le aziende russe, il che ha complicato ulteriormente la situazione.

F1-L’ex sponsor Haas, Urakali

Uralkali ha vinto una causa arbitrale in Svizzera, che ha stabilito che il team avrebbe dovuto restituire la somma. Nonostante la decisione, il pagamento non è ancora avvenuto. Di conseguenza, Uralkali ha richiesto il sequestro di alcuni beni di Haas, tra cui le auto e altre attrezzature, con l’intento di evitare complicazioni durante il fine settimana della gara.

Se il sequestro dovesse avvenire, la partecipazione di Haas al Gran Premio d’Italia, previsto a Monza dal 30 agosto al 1° settembre, potrebbe essere compromessa. Il trasporto delle attrezzature dalla sede del Gran Premio olandese a Monza richiede un’organizzazione complessa. Questo rende il rispetto dei tempi essenziale per la partecipazione alla gara.

In risposta alle richieste di Uralkali, Haas ha dichiarato di voler rispettare l’ordine arbitrale e di essere al lavoro con i propri legali. Tutto ciò per garantire che il pagamento avvenga nel rispetto delle leggi sulle sanzioni imposte da Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e Svizzera.

Nonostante le difficoltà, il team rimane fiducioso di riuscire a risolvere la questione in tempo per partecipare al Gran Premio d’Italia, ma il tempo stringe.