F1 | Ferrari: al muretto Binotto c’è o non c’è ?

La Scuderia Ferrari ridisegna il proprio organigramma per la stagione sportiva 2021. “Meno carico” su Mattia Binotto e già ora più attenzione alla nascita della monoposto 2022. Su tutto non va sottovalutato il rientro in maniera ufficiale in WEC.

 

Ad un mese dall’inizio del mondiale 2021 la Scuderia Ferrari ha annunciato le novità che riguardano la propria organizzazione in pista. Quella che sta per partire è una stagione molto delicata. In primis scopriremo se, come ha dichiarato Mika Salo, la Ferrari avrà finto di scontare la penalità segreta patita nel 2020. Se così fosse la rossa potrebbe davvero ritornare ad esser più incisiva sfruttando a pieno il massimo regime di rotazione della propria power-unit, cosa non concessa – secondo Salo-, nel 2020.

In secondo luogo, con la rivoluzione regolamentare in arrivo nella prossima stagione, accanto allo sviluppo della SF21 bisognerà lavorare sul nuovo progetto. Un progetto la cui interpretazione regolamentare partirà da un foglio bianco. Sarà la vera e propria prova del nove della capacità progettuale di questa Ferrari.

Non bisogna sottovalutare poi che dal 2023 la Ferrari debutterà ufficialmente anche nel WEC. Il budget cup impone costi più bassi, la Ferrari deve sfruttare le proprie maestranze altrimenti a piedi. Ecco il motivo dell’ingresso nel WEC, per nulla una sfida facile, in cui potrebbe essere coinvolto anche Binotto.

Come per le ultime gare dello scorso campionato sarà quindi Mekies il responsabile delle attività in pista mentre Rueda sarà il nuovo direttore sportivo. In pratica Mattia Binotto rimane Team Principal e Managing Director della scuderia . A lui per l’area tecnica faranno riporto Enrico Cardile (Telaio), Enrico Gualtieri (powerunit), Gianmaria Fulgenzi (Supply Chain).

Ora questo è quello che da Maranello trapela di ufficiale. Quello che non sapremo mai e che va interpretato è il seguente concetto: Il passo indietro (relativo, perché il WEC è una sfida enorme, cosi come lo è la nuova monoposto 2022) di Binotto è stato deciso da lui stesso in quanto direttore della Scuderia o consigliato dall’alto dalla proprietà?

Di certo i movimenti interni sono condivisibili. La metodologia è quella di sfruttare al meglio le aree tecniche con le persone giuste, la necessità di migliorare è impellente il 2021 non può essere un anno fotocopia dello scorso.

La stagione appare ancora più difficile della precedente. Mercedes resta la favorita, Red Bull si è rinforzata con Perez, Aston Marin con Vettel, Alpine con Alonso. Speriamo che in Ferrari si cambi tutto per invertire la tendenza e non siano mosse da “gattopardo”. Resta un grosso vuoto, un vertice forte e chiaro. Nella F1 che verrà è già ora una grossa lacuna.