F1 | Abu Dhabi: Bottas davanti, libere movimentate

F1 | Abu Dhabi, 2019: Mercedes FP2

Ultimo appuntamento stagionale per il Circus della F1, e ultimo venerdì di prove libere. Sul tracciato di Yas Marina, Mercedes fa capire – con Bottas davanti – quanto anche per la prossima stagione lo spartito non sembra destinato a cambiare.

di Filippo Toffanin

F1 | Abu Dhabi, 2019 - Vettel Crash FP1

Sessioni caratterizzate da un paio di incidenti che hanno un po’ sconvolto l’aria da ultimo giorno di scuola che gira nel paddock. Immancabilmente protagonisti Sebastian Vettel e Romain Grosjean. Il quattro volte campione del mondo Ferrari ha chiuso anticipatamente l’intera sessione mattutina, perdendo il posteriore in uscita di curva diciannove e baciando il guard rail con l’ala posteriore. Danni alla scocca fortunatamente non ingenti, che gli hanno permesso di prendere parte a FP2. Destino per altro simile a quello del compagno di squadra Charles Leclerc, che nel tardo pomeriggio sempre all’uscita di curva diciannove andrà a picchiare sulle stesse protezioni con l’anteriore sinistra. Anche per lui fortunatamente nulla di grave e sessione portata a termine regolarmente. Le due Ferrari concludono la giornata con la seconda fila; dopo una mattina passata a cercare gli assetti, un pomeriggio più convincente – sulla falsariga dell’andamento stagionale delle Rosse di Maranello.

Dicevamo di Romain Grosjean: quando in pista vola carbonio spesso e volentieri è il Capitan Fracassa del team Haas ad essere protagonista di qualche goliardata. Intemerate che fanno sorridere tutti, tranne chi ne è coinvolto. Ad onor del vero la dinamica è meno colpevolizzante di quel che potrebbe sembrare: il francese chiude in curva undici, dopo la lunga piega verso destra, verso l’apex del tornante, senza probabilmente rendersi conto di avere dietro di sé Valtteri Bottas, entrato un po’ proditoriamente con una traiettoria da sorpasso in gara più che da simulazione del venerdì. Collisione inevitabile, sessione interrotta, qualche bip di censura dei team radio, in un autodromo ricco di tutto fuorché di pubblico – diversi gli spazi vuoti sulle tribune di Abu Dhabi.

Incidente a parte, il dominatore di giornata è proprio Valtteri Bottas: se per ogni figlio leggenda narra che un pilota lasci sul pedale dell’acceleratore da cinque decimi a un secondo, nel caso del finlandese il divorzio dalla moglie Emilia potrebbe essere un toccasana. Sempre il più veloce, convinto e convincente. Dietro di lui il sei volte campione del mondo Lewis Hamilton, staccato di tre decimi.

Le Red Bull di Verstappen e Albon chiudono il trittico dei top team, a meno di mezzo secondo di distanza dal tempo fatto registrare da Bottas. In regime di simulazione gara, il pace di tutti e tre i team sembra essere vicino, il che fa sperare in una gara combattuta. Particolarmente interessanti i tempi di Leclerc con gomme hard.

F1 | 2019, Abu Dhabi: Grosjean - Bottas CrashIl campionato delle retrovie vede un rimescolamento di carte abbastanza singolare: bene Haas e Racing Point. Più indietro McLaren, quarta forza del mondiale. Male Renault, con il motore di Ricciardo in fiamme. Malissimo Alfa Romeo, lenta, scorbutica (Giovinazzi quasi a muro nello stesso punto dei piloti Ferrari); dopo alcune prestazioni incoraggianti sembra tornata ai livelli – mediocri – della seconda parte di stagione. Chiude al solito la desolante Williams.

A proposito di Williams, il confine tra ironia e pubblico ludibrio dovrebbe essere chiaro a chi ha il privilegio di raccontare, dai microfoni di una costosissima pay tv, le vicende dei protagonisti del Circus. Definire la monoposto inglese “un cesso di macchina” è una derisione grave, oltraggiosa, umiliante per chi la dice, per il pubblico che la ascolta, e soprattutto per le centinaia di anime che lavorano a Grove. Una mancanza di rispetto disarmante, se consideriamo il ruolo che il team di Frank Williams ha ricoperto nella storia della categoria.

Fortunatamente, ci è ancora rimasta la facoltà di disdire contratti di cui possiamo tranquillamente fare a meno.

Filippo Toffanin